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“Il testo tende da sempre a sollecitare l’immaginario visivo di tutti; io ho cercato dentro di me questo immaginario, ed ho cercato di renderlo il più possibile visibile grazie alla fotografia.”

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In questo progetto svolto nel 2010-2011 ho messo alla prova me stessa facendo lavorare l’immaginazione sul rapporto esistente tra immagine, testo e musica.
Vera e propria sfida rivolta al mio Io, che spesso per ogni testo letto, ed ogni canzone ascoltata dare una propria interpretazione, “vedendo” il tutto attraverso immagini.

Il testo tende da sempre a sollecitare l’immaginario visivo di tutti; io ho cercato dentro di me questo immaginario, ed ho cercato di renderlo il più possibile visibile grazie alla fotografia.

Una sorta di autoritratto, perchè la scelta delle poesie che ho deciso di “vedere” la sento particolarmente vicino al mio essere.

Tutte le forme d’arte che noi conosciamo ci possono aiutare ad evadere dalla solita quotidianità che ci circonda, e ci spingono oltre, verso un qualcosa di ignoto. Personalmente l’arte m’avvicina anche al divino. Sento la presenza di Dio all’interno delle opere che riescono a farmi dimenticare il mio essere donna, piccola e finita, in questo infinito universo, e mi avvicinano a qualcosa di più grande.

Per questo lavoro ho deciso di utilizzare anche la musica, facendomi cullare e suggerire dall’insieme di più note, la strada giusta da percorrere.
Emozione, un qualcosa d’invisibile che si riesce a suscitare con le parole giuste, con le immagini giuste; è un po’ il compito della poesia, e anche della fotografia comunicare l’invisibile, far sentire sulla pelle l’ebrezza di un sentimento. La poesia è un qualcosa che incanta, che apre altre vie rispetto a quelle quotidiane. stesso per le immagini: l’immagine è poesia e la poesia è immagine.

Voglio che lo sguardo della poesia, che tutto tramuta e tutto lascia apparentemente intatto, si renda visibile e prenda forma in un’immagine fotografica che non sia illustrativa, ma al contrario, sia evocativa il più possibile.